Inizio lavori Falesia Torre Dimenticata

Grazie alla collaborazione con  e  il 26 Giugno 2022 comincia la creazione di una nuova area di arrampicata sportiva attorno alla Torre Dimenticata, un birillo di Verrucano nei pressi del Passo di San Marco (BG). Con l'apertura della via Re Mugo , sulla parete Sud della torre, riscopriamo questo angolo straordinario di Orobie, dimenticato da più di 35 anni. La prima storica via "Non Dimenticarmi" fu aperta da Gianni Gamba e Giovanni Cuter sulla parete Ovest.  Dal terrazzo di vetta nasce l'idea di attrezzare le pareti che costeggiano la torre formando più settori di roccia incredibilmente sana. Grazie a Fabio Mazzoleni abbiamo una fantastica ripresa con drone della Torre Dimenticata e delle pareti circostanti! C'è tanto lavoro da fare! Oggi con Fabio Bizzoni , Davide Bonfanti , Mateo Prevedoni   e Marco Serafini abbiamo messo i primi fix e attrezzato le prime soste. Due tiri da 40 metri con

Via Granitica Stellare - Corno Stella

Prima Salita 22 Settembre 2018 - M. e L. Serafini, D. Brignoli e A. Colleoni

Difficoltà: IV/IV+; R3 solo due chiodi in via, necessari chiodi a lama e martello
Dislivello: 260m, sviluppo 335m
Roccia: ottimo e compatto gneiss chiaro - il granito Orobico
Tempo impiegato: ore 5:00 dall'attacco alla vetta
Avvicinamento: 3:00

Sulla stessa parete:
Via Giulia 

La via "Granitica Stellare" risale centralmente la Parete NO del Corno Stella, attaccando circa a metà altezza del colatoio di scarico della parete nel suo settore sinistro, sede dell'antica vedretta (ormai scomparsa), e sfruttando il sistema di diedri che solca tutta la parte basale della parete con andamento obliquo verso destra. Guadagnando il grande diedro che caratterizza la parte centrale della parete, alla sua sommità si evitano a destra i grandi strapiombi che lo sbarrano, onde procedere sullo spigolo centrale fino alla cuspide sommitale, i cui strapiombi si evitano a sinistra a prendere l'ultimo sistema di diedri obliqui che conduce alla vetta. Si può dividere in tre settori: i primi due tiri salgono su roccia articolata e leggermente fratturata dello zoccolo, poco disturbata dall'erba. Il settore centrale affronta i grandi diedri di gneiss compatto e quarzifero, passando per bei terrazzi erbosi. Il settore sommitale si svolge su rocce più varie prima fratturate e un poco disturbate dall'erba, poi su blocchi più compatti fino alla spalla sommitale di facili roccette.

Avvicinamento        
Come per la Via Cercando Valerio, da Foppolo attraverso il Lago Moro ed il Passo di Val Cervia, da cui si scende sulle gande che fasciano la base del versante NO del Corno Stella, traversandole in direzione NE a guadagnare la conca di massi sede della antica vedretta (piccolo laghetto), da cui si sale il colatoio di scarico della parete nel suo settore sinistro, al margine di un ripido pendio erboso che scende da un intaglio della cresta N del Corno Stella (3 ore da Foppolo).

Relazione tecnica        
L1: Dalla S0 (1 chf lasciato), situata all'interno del canalino-colatoio, si sale sul lato destro per la aperta placca che punta in direzione della parete e della vetta, fino ad una scomoda cengetta erbosa (S1 1chf, 45m, III+)

L2: Si prosegue in verticale superando un muretto con lama, e si percorre una aperta svasatura a destra che conduce poi verso sinistra alla grande cengia erbosa che caratterizza la parte bassa della parete (S2 friends, 30m, III+).

L3: Si sale verso sinistra una placca che porta ad un caratteristico muretto dotato di spuntone-gradino, superato il quale si continua in verticale fino a guadagnare e superare il bordo di un caratteristico diedro aperto e appoggiato che sale verso destra: si sosta a metà del diedro (S3 friends, 40m, IV, 1ch)

L4: Percorrere il diedro sulla sua placca di destra in aderenza fino ad un terrazzino erboso sullo spigolo, che si risale per circa 10 m fino a poter ingaggiare la grande placca compatta che forma il lato sinistro del grande diedro centrale della parete (ben visibile dal basso). Salire obliquamente verso destra la placca molto poco proteggibile, anche sfruttando i grandi cristalli di quarzo sporgenti dallo gneiss compattissimo, fino a guadagnare in traverso a destra la cengia erbosa immediatamente sottostante i grandi strapiombi che sbarrano il diedro (S4 eccentrici, 50m, IV+)

L4bis: Da qui occorre spostare la sosta andando verso destra lungo la cengia a raggiungere un comodo terrazzo con profonda spaccatura formata da un torrioncino-spuntone che sovrasta tutta la parte destra della parete NO (10m, II).

L5: Risalire ora per il filo dello spigolo superando inizialmente un esposto muretto verticale e prestando attenzione alla roccia meno compatta e fessurata in lame a volte instabili (S5 chiodi, 50m, IV+, possibile aggiramento su rocce erbose e friabili a destra del filo dello spigolo, più facile ma sconsigliabile).

L6: Seguendo lo spigolo che ora si allarga e si abbatte, guadagnare un ampio terrazzo di massi appoggiati alla base degli strapiombi sommitali (S6 spuntone, 30m, III).

L7: Passare sotto gli strapiombi verso sinistra fino a prendere al loro margine sinistro un caratteristico diedro che si guadagna superando un muro verticale fessurato. Risalire il diedro uscendo al suo apice verso sinistra in dulfer, guadagnando risalti più rotti e articolati sul filo dello spigolo (S7 chiodi, 50m, IV+).

L8: Si superano le ultime roccette più rotte ed articolate che adducono facilmente alla spalla sommitale (S8 croce, 40m, II).



Primo Tiro

Terzo tiro

Terza sosta alla base del diedro obliquo  

La placca sinistra del grande diedro centrale, quarto tiro

Settimo tiro, l'ultimo diedro e le ultime difficoltà 

I settori di Granitica Stellare

Spettatori curiosi

Da sinistra: L. Serafini, D. Brignoli, M. Serafini, A. Colleoni

Tracciato della via

Le vie del Corno Stella

Tracciato di avvicinamento dal passo di Val Cervia

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