Autore: Luca Serafini, Marco Serafini Tratto da un report pubblicato su Planet Mountain e un'articoletto dal portale della Valle Brembana Settembre 2021 Luca e Marco raccontano la scoperta della parete Nord del Cuminello e l'apertura della via Cacciatori di Gemme
Via Drycula - Corna Piatta, Monte Alben
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Apritori: Marco Serafini, Emanuele Cavenati, Hamal Cantù
Prima salita 17 Aprile 2021
Difficoltà: M7; SR2 attrezzata a fix da integrare, utili BD
4-5 per il diedro del terzo tiro Dislivello: 400m dall'ingresso
del canale della Nona, sviluppo L1-L8 300m
Condizioni: Il grado proposto è per le condizioni difficili trovate il
17 Aprile 2021, neve incrostata alla parete
Tempo impiegato: ore 6:00 in via + 1:30 di canale e cresta
Drycula è il frutto di un lungo lavoro durato 6 mesi. Il primo fix fu messo
il 15 Ottobre 2020, l'ultimo fix il 17 Aprile 2021 in occasione della
prima salita integrale. L'idea nasce qualche anno prima, scrutando la parete
da lontano con il binocolo, ma solo di recente troviamo la chiave per chiudere
la parte alta; un camino che aggira la torre del sesto tiro e una piccola
grotta che permette di superare gli strapiombi sommitali.
La via è stata aperta dal basso su un percorso che evita la ferrata; in dry tooling, chiodando a fix, ma
evitando passi in artificiale. Insomma, spittando, ma conservando un po' di
stile. Si sviluppa su 8 tiri divisi centralmente da una grossa cengia. I
primi 3 tiri salgono su placche compatte fino a raggiungere un diedro
che costituisce il tiro chiave della via. I tiri più alti offrono condizioni più miste, dove la neve si ferma più
facilmente sulla parete, ma ogni tiro ha qualcosa di particolare. Battezziamo
il quinto tiro le pance nere per il colore nerastro delle pance
strapiombanti che attaccano sopra la grande cengia. Il sesto tiro
la torre perché percorre un camino formato da un grosso pilastro.
Il settimo la grotta poiché sbuca da un piccolo grottino sul
nevaio sommitale.
Avvicinamento
Salire 200m nel canale della Nona fino ad incrociare il traverso della ferrata
Maurizio che d'inverno viene chiusa (si intravedono i cavi sul lato sinistro).
Seguire i cavi traversando verso sinistra e salendo sulla cengia innevata. La
ferrata prosegue sul lungo traverso, mentre la via attacca alla base di un
grosso sistema di diedri che sovrasta il canale della Nona sul lato sinistro.
Cercare il primo spit poco sopra il cavo della ferrata.
Con canale non in condizioni, è preferibile seguire il percorso della ferrata,
che attraversa il canale all’altezza dell’attacco della via.
Relazione tecnica
L1: Salire in verticale sulla placca compatta fino a prendere il piccolo
diedro fessurato che porta ad una cengia. Continuare sulla destra a
cavalcioni di una grossa fessura e quindi uscire su neve per raggiungere la
sosta sulla placca di fronte (S1, 35m, M5, 6 fix).
L2: Affrontare la placca sopra la sosta puntando ad una piccola fessura
verticale che permette di uscire dal tratto difficile. Continuare dritti con
arrampicata sostenuta, fino a raggiungere la grossa cengia erbosa che si
segue in diagonale verso sinistra restando a ridosso della parete. La sosta
si trova rialzata perché le rocce sulla cengia non sono sane; conviene
allungare la sosta per poter fare sicura più comodamente. (S2, 40m,
M6-, 9 fix + 1ch).
L3: Percorrere il bellissimo diedro alternando protezioni veloci agli spit
sulla placca di destra. Quando il diedro si chiude, rimontare il pilastrino
sulla sinistra uscendo in esposizione. Preso fiato su questo piccolo
terrazzino, si supera l’ultimo salto che permette di uscire dal sistema di
diedri. Cercare la sosta sulle rocce a destra dell’uscita del tiro senza salire oltre la cengia (S3,
30m, M7, 3 fix).
L4: Seguire la cengia verso destra, abbassandosi leggermente per imboccare
il canalino che porta alla grossa cengia al centro della parete. La sosta si
trova sulla destra, al centro della cengia, ma con buon innevamento rimane
sepolta. Si consiglia di sostare unendo i primi spit del quinto tiro (S4,
50m, M4/AI3).
L5: Superare le pance nerastre con passo fisico su strapiombo, poi dritti su
croste di ghiaccio fino ad una cengia innevata (S5, 25m, M5+, 6 fix)
L6: Si aggira la torre sopra la sosta, passando alla sua destra su un ciuffo
d'erba strapiombante. Si continua in un divertente camino ghiacciato che
termina con un piccolo terrazzo scosceso, quindi si prosegue verso
destra con un ultimo passaggio difficile che porta alla sosta sotto il
grottino finale (S6, 35m, M6+, 10 fix)
L7: Salire il canalino di neve entrando nell’antro di roccia sopra la sosta.
Risalire la piccola grotta sbucando in un conoide di neve spesso
inconsistente; la sosta si trova in cima al conoide sulle placche di destra
(S7, 30m, M4+, 2 fix).
L8: Seguire la crestina sulla sinistra della sosta, proseguendo fino al
primo tratto di cavo della ferrata scoperto. Sostare sul cavo (S8, 50m,
M3).
Continuare per 200m lungo la cresta prestando attenzione alle cornici.
Possibile restare in conserva protetta utilizzando i tratti di cavo che
sporgono dalla neve.
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