Autore: Luca Serafini, Marco Serafini Tratto da un report pubblicato su Planet Mountain e un'articoletto dal portale della Valle Brembana Settembre 2021 Luca e Marco raccontano la scoperta della parete Nord del Cuminello e l'apertura della via Cacciatori di Gemme
Via Cacciatori di Gemme - Monte Cuminello
in data
Ottieni link
Facebook
Twitter
Pinterest
Email
Altre app
Prima salita 25 Settembre 2021 - L. e M. Serafini, L. Maddaluno
Difficoltà: V+; R3 attrezzata a chiodi da integrare, soste attrezzate a
fix
Dislivello: 200m, sviluppo 270m Roccia: mica-scisto
quarzifero molto compatta
La parete Nord di Cima settentrionale di Cuminello rappresenta una gemma
orobica nascosta e celata alla vista, incastonata nello scrigno della Val
Cogola, visibile solo in lontananza, in uno scorcio, dal paesino di Valmadre.
La via Cacciatori di Gemme rappresenta probabilmente la prima salita di questa
parete Nord. Tracce di un precedente tentativo (due chiodi con cordino per
calata in doppia, divelti e giacenti su una cornice) sono state ritrovate alla
base del tratto chiave della salita (la grande placconata monolitica
sottostante la fascia strapiombante). La via segue il diedro che solca la
parete fino alla vetta, effettuando alcuni aggiramenti volti ad assicurare la
progressione sulla roccia migliore, oltre che per evitare le varie fasce
strapiombanti. I primi cinque tiri sono un crescendo di difficoltà e
continuità che culmina sul tiro più emozionante: l'enorme placca che sovrasta la S3. Superato il delicato traverso che permette di rientrare sulla direttiva
del diedro, due ultime lunghezze più facili permettono di raggiungere la
vetta.
L'arrampicata è principalmente di aderenza, su una roccia simile al granito per compattezza, ma più scivolosa. Le protezioni sono lunghe e rendono necessario integrare. Una via di stampo alpinistico insomma, dove saper proteggere è più importante del grado.
Avvicinamento
Dal Rifugio Dordona (m. 1950), raggiungibile con servizio jeep navetta da
Foppolo (rif. Rosvel 346-2411486) si segue il sentiero che parte proprio alle
spalle del rifugio in mezzacosta verso N (recentemente il sentiero è stato
allargato e sistemato fino alla baita della Matta). Questo sentiero collega ad
alta quota tutte le valli laterali del versante Ovest della Valmadre fino al
Rif. Bernasca. Si attraversano nell'ordine: l'alpeggio Vallocci inferiore, la
baita della Matta, e dopo attraversamento dello spettacolare vallone della
Matta si perviene in Val Bonivento a circa 2000 di quota, in prossimità della
baita di Bonivento bassa. Da qui si risale la Val Bonivento stando in
prossimità del suo lato destro (sinistro idrografico), seguendo un vago
sentiero di collegamento tra le varie baite e raggiungendo la baita più alta,
posta su un poggio panoramicissimo a quota 2180. Qui volgendo lo sguardo verso
NO si vede la barriera rocciosa, orlata da torri e intagli, che separa la Val
Bonivento dalla testata della Val Cogola. La si scavalca in corrispondenza
dell'intaglio bifido che sta proprio di fronte alla baita, in particolare
scavalcando la sella più a monte delle due che formano l'intaglio bifido (vedi
foto). Dall'intaglio un breve canalino erboso (50m) permette con cautela di
guadagnare l'alto circo sommitale della Val Cogola, formato da una conca
morenica dalla perfetta forma semi-sferica, segno indelebile del grande
ghiacciaio pleistocenico che ha formato, levigandola, tutta la Val Cogola. Da
qui spettacolare vista sulla parete Nord della Cima di Cuminello, che si
raggiunge per gande in pochi minuti. Prevedere 2 ore dal Rif. Dordona.
L'attacco è situato proprio alla base del canale che solca la parete dal suo
punto più basso formando due diedri paralleli. La via Cacciatori di Gemme
attacca alla base del diedro di destra, caratterizzato da un medaglione di quarzo incastonato sul suo lato destro a pochi metri dalla base,
e ben visibile anche da lontano.
Relazione tecnica
L1: Salire in dulfer i primi metri (ch), restando a sinistra della gemma di
quarzo. Proseguire sulla verticale su rocce più articolate fino ad una bella
fessura (ch) superata la quale si passa a lato di un caratteristico becco
strapiombante fino a raggiungere il ciuffo erboso che permette di guadagnare
il comodo terrazzo di sosta (S1 2fix, 40m, IV+/V, 2ch)
L2: Dal limite sinistro del terrazzo erboso si risalgono per 15 metri rocce
facili, quindi attraversare per qualche metro a sinistra a prendere una
fessura che conduce alla base dell'evidente diedro nerastro soprastante (S2
2fix, 35m, IV)
L3: Salire in dulfer il diedro sopra la sosta e superare lo strapiombo con
passo atletico, ma ben appigliato. Continuare dunque su terreno più facile
fino al grande terrazzo-cengia erboso (S3 2fix, 30m, V+, 2ch)
L4: Si affronta ora il tratto chiave della salita. Pochi metri sopra al
terrazzo erboso si afferra una fessura che sale obliquamente a sinistra,
seguendola per due chiodi. La si abbandona prima dello spigolo spostandosi
sulla destra, in direzione di un buco fessurato che si raggiunge negoziando le
rare crepe ed i gradini quarziferi. Superato il piccolo strapiombo del buco,
continuare in verticale su placca difficile fino a raggiungere la scomoda
sosta (S4 2fix, 45m, V+ continuo, 6 ch)
L5: Salire verticalmente per pochi metri con passo difficile fino a guadagnare
una svasatura dove si trova un chiodo un po' nascosto. Proseguire in traverso
verso destra sulla liscia placca fino a raggiungere con una spaccata delicata
il culmine del grosso diedro al centro della parete. Continuare su terreno più
facile fino a doppiare lo spigolo (ch) e quindi salire sulla verticale fino a
raggiungere il comodo terrazzo di sosta -attenzione a non spostarsi a destra
altrimenti non si troverà la sosta, che rimane nascosta sulla verticale dello
spigolo- (S5 2fix, 25m, VI-, 1fix e 2ch)
L6: Ora la parete si presenta più articolata: dalla S5, traversando 5 metri
verso destra sulla cengetta, si sale senza percorso obbligato fino a un diedro
molto rotto dove attrezzare la sosta (S6 friends, 35m, III+)
L7: Traversando verso sinistra qualche metro si ritorna su roccia sana
risalendo il corno ben proteggibile che, una volta superato, permette di
riportarsi verso sinistra sulla verticale della S5. Salire dunque fino a
raggiungere la cresta (S7 spuntone, 40m, IV). In alternativa si sale
verticalmente sopra la S6 fino ad entrare nell'evidente canale-camino che
sbuca ad una spalla della cresta a pochi metri dalla vetta (S7 bis da
attrezzare su spuntone, 60 m, II+)
Discesa:
Dalla vetta della Cima settentrionale di Cuminello (m.2466), culmine della
via, si guadagna facilmente per cresta (direzione Sud) la sella erbosa tra le
due cime del Cuminello e si risale verso la Cima meridionale (m. 2471). Da qui
si prosegue scendendo la cresta erbosa sul versante opposto (Sud), fino
all'ampio colle situato al culmine della Val Bonivento (verso Est) e con bella
vista sulla Val Tartano (verso Ovest). Si scende per i comodi pendii alla
testata della Val Bonivento fino alla baita a quota m.2181, da cui si riprende
la traccia di sentiero che scende alla baita bassa di Bonivento (m. 2000) ove
si ritrova il sentiero di collegamento che si ripercorre all'indietro fino al
Rif. Dordona.
L'emozionante traverso del quinto tiro
La banda in S2
Diedro del terzo tiro
Studiando la linea dalla S3
L'attacco del quarto tiro, il più continuo
Su L4 in cerca di un punto per sostare in piena placca
Commenti
Posta un commento