Grazie alla collaborazione con e il 26 Giugno 2022 comincia la creazione di una nuova area di arrampicata sportiva attorno alla Torre Dimenticata, un birillo di Verrucano nei pressi del Passo di San Marco (BG). Con l'apertura della via Re Mugo , sulla parete Sud della torre, riscopriamo questo angolo straordinario di Orobie, dimenticato da più di 35 anni. La prima storica via "Non Dimenticarmi" fu aperta da Gianni Gamba e Giovanni Cuter sulla parete Ovest. Dal terrazzo di vetta nasce l'idea di attrezzare le pareti che costeggiano la torre formando più settori di roccia incredibilmente sana. Grazie a Fabio Mazzoleni abbiamo una fantastica ripresa con drone della Torre Dimenticata e delle pareti circostanti! C'è tanto lavoro da fare! Oggi con Fabio Bizzoni , Davide Bonfanti , Mateo Prevedoni e Marco Serafini abbiamo messo i primi fix e attrezzato le prime soste. Due tiri da 40 metri con
Via Viola Rame - Pietra Quadra
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Prima salita 12 Febbraio 2022 - M. Serafini, E. Cavenati, F. Bizzoni
Difficoltà: M4+; R3 utile martello e chiodi, friend fino al 3 Dislivello: 200m, sviluppo 260m
Condizioni: Il grado proposto è per le condizioni trovate in apertura,
poco innevamento e neve gelata
Tempo impiegato: ore 5:00 in via
Avvicinamento: 3:30 da Branzi
La via Viola Rame risale il grande diedro aperto che fa da margine alla
placconata della via Menhir. I primi tre tiri risalgono il conoide nevoso
seguendo una divertente goulotte e qualche rigola gelata fino all'attacco
del diedro. La quarta lunghezza sono 60 metri di sorrisi su ghiaccio, neve
plastica e passi di misto; basta dimenticarsi l'ultima protezione.
L'ambiente è incredibilmente suggestivo; un enorme placca del verrucano più
bello che ci sia sulle Orobie. Raramente ci si troverà a ramponare in uno
spazio così aperto come in questo angolo del Pietra Quadra.
La via si conclude con un traverso di 20 metri a picco sulla bellissima
placca, per poi uscire sulla cresta dall'intaglio della via Menhir.
Avvicinamento
Dalla frazione Gardata di Branzi si sale alla presa dell'acqua su stradina
sterrata. Il sentiero attacca a sinistra della casupola e diventa presto una
ripida scala intagliata nella roccia. Dopo circa 200 metri di dislivello si
incrocia il sentiero della strada piana e si continua in salita seguendo
l'indicazione per la val Scura (non percorrere la strada piana!). Il sentiero
passa a fianco di una prima baita isolata (1480m), per poi raggiungere un
gruppo di baite (Baita dell'Infanzia 1820m) che traguardano la Nord del Pietra
Quadra. Da qui si risale il lungo crinale passando in rassegna l'intera parete
per poi traversare in fondo alla valle e portarsi agli attacchi delle vie.
Relazione tecnica
L1: Risalire il conoide alla base della parete, superando una divertente
goulottina ghiacciata che si forma con scarso innevamento. Sostare a
sinistra sulle pietre affioranti (S1 friend, 55m, 70°).
L2: Tornare verso destra a riprendere il margine della placca e continuare
fino alle rocce affioranti al centro del conoide (S2 friend, 50m, 60°).
L3: Salire dritti puntando al grande diedro che fa da margine alla
placconata, sostare all'inizio delle difficoltà (S3 friend, 35m, 55°).
L4: Si sale per 60 metri precisi lungo il diedrone. I primi 15 metri su
pendenza più sostenuta (ch) e con passaggi di dry tooling, poi su rigola
gelata e poco proteggibile. Cercare la sosta sulla sinistra (S4 friend +
fix, 60m, M4+ poco protetto, 1ch).
L5: Salire ancora 10 metri lungo il diedro fino ad incrociare una sottile
cengia che permette di traversare l'intera placconata fino al margine
destro, dove si riprende a salire su neve in direzione dell'evidente
intaglio di uscita. Superare l'ultimo muretto uscendo sulla cresta affilata.
Il traverso è protetto da tre chiodi: prima di cominciare il traverso, sulla
sinistra della rigola, al centro del traverso (poco visibile) e in uscita
dal traverso, prima di alzarsi su neve. È possibile attraversare più alti a ridosso degli strapiombi, ma la roccia è di scarsa qualità (S5 friend, 55m, M4, 3ch).
Discesa
Dall'uscita della via proseguire in cresta verso destra (dir. Ovest) ponendo
molta attenzione all'olina scivolosa. Dopo qualche centinaio di metri si
raggiunge un primo intaglio. Restare in cresta risalendo la successiva punta
fino a raggiungere l'intaglio successivo, corrispondente al canale Nord del
Pietra Quadra. Qui è possibile ridiscendere il canale in direzione Nord e
tornare all'attacco della via, oppure scendere dal canalino erboso verso
Sud, raggiungendo per sentiero la frazione di Roncobello dove bisogna aver
lasciato una seconda automobile.
Goulotte del primo tiro, con i colori che danno il nome alla via
Conoide a fianco della spettacolare placca
Si sale in direzione del diedro
Primi passi delicati sulla porzione più secca del diedrone
Un piede in fessura e uno in placca!
Il diedro è molto aperto, si arrampica quasi su placca
Pochi millimetri di ghiaccio su un verrucano da sogno
mi sono studiato la geologia del verrucano, e sembra che il colore violaceo viene dal ferro, non dal rame. Infatti i geologi definiscono il verrucano come una roccia sedimentaria, un conglomerato di colore rossastro-violaceo, costituito da frammenti di quarzo, feldspati e rocce scistose, il tutto tenuto insieme da un cemento siliceo-ferruginoso. Comunque il nome "Viola rame" è decisamente più bello dell'eventuale "Viola ferro"... :-)
la fascia verde alla base della parete credo sia ardesia verde, molto diffusa in alta Val Brembana. L'ardesia verde è una roccia di basso grado metamorfico che contiene clorite, un minerale ricco di ferro, magnesio, alluminio, niente rame...
Da un punto di vista più formale le rocce di colore verde sono classificate come Vulcaniti del Monte Cabianca (Permiano inf.) mentre la parte superiore della parete è il rinomato Verrucano Lombardo (Permiano sup.). Nella foto "2 di 16" si vede bene il contatto tra le due rocce. I geologi la chiamano "discordanza angolare". Questo significa che per circa 40 milioni di anni non si sono deposti sedimenti o comunque non sono stati conservati nel record stratigrafico. Ho ripetuto quest'estata le via Calegari ed ero emozionato al passaggio tra le due formazioni: "un piccolo passo per l'uomo, un grande passo nella geologia orobica".
Complimenti per la vie e grazie per la divulgazione. Ciao!
Grazie Zeno per il chiarimento! Pensavo fosse ardesia invece che vulcanite, perchè non mi ricordavo che la vulcanite avesse anche quella colorazione verde. Sulla nord del Cabianca ad esempio quel colore non c'è, vero? E nemmeno al Pinnacolo di Maslana, che se mi ricordo bene è un altro esempio notevole di vulcanite. Inoltre, se è vulcanite il colore verde viene sempre dalla clorite? Quindi dal contenuto di ferro? Bellissima la frase "un piccolo passo per l'uomo, uno step gigante nella geologia orobica": mi hanno sempre affascinato i confronti di scala temporale (pochi secondi per un passo, decine di milioni di anni per la crescita degli strati")
Ciao Luca, ti riporto la descrizione della Vulcanite del Monte Cabianca dalle note illustrative del Foglio 77 "Clusone" (progetto CARG; puoi trovare sia la mappa dove c'è anche il Pietra Quadra sia le note su internet).
"la vulcanite del monte Cabianca è prevalentemente costituita da ignimbriti di colore da grigio biancastro a rossovinato - meno comune - spesso verdastre per riduzione dei minerali di ferro". Sul Cabianca hanno il coloro più rossastro.
Il processo che ha formato questi depositi è qualcosa di simile a questo: https://youtu.be/Cvjwt9nnwXY
Come si può vedere è qualcosa di estremamente energetico e caotico, di conseguenza è normale che le rocce formatesi a seguito di un evento così differiscano tra loro.
Il Pinnacolo appartiene formalmente alla Formazione del Pizzo del Diavolo ma hai ragione che è comunque qualcosa di molto simile. Ho molte domande anche io sul Pinnacolo e, che io sappia, non c'è letteratura specifica.
W l'alpinismo e la geologia orobica. Entrambe le attività sono accomunate da una certa lontanaza dai riflettori ma da un fascino ancestrale. Non è forse questo anche il "caràter de la rassa bergamasca"?
eh sì, hai ragione Zeno, noi orobici abbiamo la testa più dura delle rocce che ci appassionano... !!! A me personalmente piacciono quelle cristalline del basamento sud-alpino, che sulle Orobie ci hanno regalato il GCCS (gneiss chiaro del Corno Stella), che è anche la roccia più antica delle Orobie (alcuni zirconi sono stati datati 2 miliardi di anni...!).
Ciao, info sulla discesa?
RispondiEliminaCiao, aggiunto info sulla discesa!
Eliminami sono studiato la geologia del verrucano, e sembra che il colore violaceo viene dal ferro, non dal rame. Infatti i geologi definiscono il verrucano come una roccia sedimentaria, un conglomerato di colore rossastro-violaceo, costituito da frammenti di quarzo, feldspati e rocce scistose, il tutto tenuto insieme da un cemento siliceo-ferruginoso. Comunque il nome "Viola rame" è decisamente più bello dell'eventuale "Viola ferro"... :-)
RispondiEliminaCome spieghi il verde granitico alla base della placca? Non c'è lichene sulla roccia
Eliminala fascia verde alla base della parete credo sia ardesia verde, molto diffusa in alta Val Brembana. L'ardesia verde è una roccia di basso grado metamorfico che contiene clorite, un minerale ricco di ferro, magnesio, alluminio, niente rame...
RispondiEliminama resta che il nome della via è bellissimo...
RispondiEliminaDa un punto di vista più formale le rocce di colore verde sono classificate come Vulcaniti del Monte Cabianca (Permiano inf.) mentre la parte superiore della parete è il rinomato Verrucano Lombardo (Permiano sup.). Nella foto "2 di 16" si vede bene il contatto tra le due rocce. I geologi la chiamano "discordanza angolare". Questo significa che per circa 40 milioni di anni non si sono deposti sedimenti o comunque non sono stati conservati nel record stratigrafico.
RispondiEliminaHo ripetuto quest'estata le via Calegari ed ero emozionato al passaggio tra le due formazioni: "un piccolo passo per l'uomo, un grande passo nella geologia orobica".
Complimenti per la vie e grazie per la divulgazione.
Ciao!
Grazie Zeno per il chiarimento! Pensavo fosse ardesia invece che vulcanite, perchè non mi ricordavo che la vulcanite avesse anche quella colorazione verde. Sulla nord del Cabianca ad esempio quel colore non c'è, vero? E nemmeno al Pinnacolo di Maslana, che se mi ricordo bene è un altro esempio notevole di vulcanite. Inoltre, se è vulcanite il colore verde viene sempre dalla clorite? Quindi dal contenuto di ferro?
EliminaBellissima la frase "un piccolo passo per l'uomo, uno step gigante nella geologia orobica": mi hanno sempre affascinato i confronti di scala temporale (pochi secondi per un passo, decine di milioni di anni per la crescita degli strati")
Ciao Luca,
Eliminati riporto la descrizione della Vulcanite del Monte Cabianca dalle note illustrative del Foglio 77 "Clusone" (progetto CARG; puoi trovare sia la mappa dove c'è anche il Pietra Quadra sia le note su internet).
"la vulcanite del monte Cabianca è prevalentemente costituita da ignimbriti di
colore da grigio biancastro a rossovinato - meno comune - spesso verdastre per
riduzione dei minerali di ferro".
Sul Cabianca hanno il coloro più rossastro.
Il processo che ha formato questi depositi è qualcosa di simile a questo:
https://youtu.be/Cvjwt9nnwXY
Come si può vedere è qualcosa di estremamente energetico e caotico, di conseguenza è normale che le rocce formatesi a seguito di un evento così differiscano tra loro.
Il Pinnacolo appartiene formalmente alla Formazione del Pizzo del Diavolo ma hai ragione che è comunque qualcosa di molto simile. Ho molte domande anche io sul Pinnacolo e, che io sappia, non c'è letteratura specifica.
W l'alpinismo e la geologia orobica. Entrambe le attività sono accomunate da una certa lontanaza dai riflettori ma da un fascino ancestrale. Non è forse questo anche il "caràter de la rassa bergamasca"?
Nostalgici saluti!
eh sì, hai ragione Zeno, noi orobici abbiamo la testa più dura delle rocce che ci appassionano... !!!
EliminaA me personalmente piacciono quelle cristalline del basamento sud-alpino, che sulle Orobie ci hanno regalato il GCCS (gneiss chiaro del Corno Stella), che è anche la roccia più antica delle Orobie (alcuni zirconi sono stati datati 2 miliardi di anni...!).